Rhodesian Ridgeback: il carattere

Rhodesian Ridgeback: il carattere

rhodesian Ridgeback - il carattere La ccaccia al leone

Nell’ultima versione dello standard pubblicato dalla FCI nel dicembre 1996 ed elaborata sui modelli forniti dal KUSA, dallo ZKC e dal Rhodesian Ridgeback Parent Club di Harare, è stata introdotta la seguente frase a proposito del carattere del Rhodesian Ridgeback: “di carattere dignitoso, riservato con gli estranei, senza però dar segni di aggressivita nè di timidezza”.

D’altronde è anche vero che, come dice Stig G. Carlson nel primo dei suoi quattro libri sul Rhodesian Ridgeback”, nessuno standard potrà mai insegnarti a capire un Ridgeback”.
In effetti il Rhodesian Ridgeback è il risultato di una selezione progammata si, ma basata su materiale creato originariamente da pure coincidenze. E’ un po’ lo specchio dello sviluppo storico del continente africano e per capirne il carattere bisogna conoscere e capire l‘idea che sta dietro la razza. ll Sud Africa è la terra degli estremi, la sua natura e la sua storia sono state e sono tuttora tormentate. E’ un continente dentro un continente che è rimasto quasi costantemente in stato di guerra: guerre tra coloni e tribù nomadi, tra Olandesi e Zulu, Olandesi e Inglesi, tra tribù e tribù… nel quale quindi era vera la necessità di un cane con qualità di guardiano, ma allo stesso tempo era anche vera la necessità di un cane resistente, capace di seguire la traccia e reggere i lunghi e continui spostamenti dei coloni alla ricerca di nuovi pascoli e nuove terre da coltivare. Nel ventesimo secolo l’intervento e la selezione operata dagli inglesi nell’allora Rhodesia del Sud mirò particolarmente a selezionare le doti di cacciatore.

  • ll carattere è dignitoso; io lo descriverei addirittura quasi arrogante tanto il Rhodesian Ridgeback è sicuro di sé;
  • riservato con gli estranei: cuntrollato, mai espansivo con chi non conosce, ma mai nervoso, eccitabile, o agitate;
  • non troppo aggressive ma non timido, coraggiosn, mai spaveritato, forse solo disinteressato, ma soprattutto devote al padrone, tutte caratteristiche essenziali per un cane che doveva curare le carovane, le fattorie e anche inseguire le grosse prede senza lasciarci la pelle.

In un vecchio numero di un bollettino del Rhodesian Ridgeback Parent Club che ho trovato spulciando negli archivi di Harare si legge “il Rhodesian Ridgeback è particolarmente attaccato al padrone ed alla sua famiglia, ma chiaramente riservato con gli estranei, non è aggressivo nè infido, e dimostra chiaramente di poter ‘sopportare‘ l’estraneo”. “Attaccato al padrone ed alla sua famiglia”: quella del Ridgeback e una donazione totale al padrone, ma intelligente e personalizzata; sarà un amico vero, pronto in ogni memento ad intervenire, sempre a sua discrezione; e particolarmente tollerante con i bambini, che devono assimilare il rispetto per gli animali dai genitori.
L‘equilibrio penso sia la caratteristica fondamentale nel Rhodesian Ridgeback adulto.
Se alcuni anni fa ci sono in effetti stati dei problemi caratteriali (cani troppo nervosi ed aggressivi), non va sottovalutata la solita responsabilita di quella razza di proprietari che vanta nei propri cani delle “qualità di aggressività”, che nel nostro caso non solo non sono contemplate dallo standard, ma non erano nemmeno ammesse dalle leggi naturali dell’Africa vera, ma che, vorrrei aggiungere, in generale sono soltanto lo specchio di un grosso problema caratteriale di alcuni uomini.
D’altra parte bisogna fare attenzione a non cercare nemmeno l’eccesso opposto: un Rhodesian Ridgeback affettuoso con tutti, giocherellone, ansioso di obbedire, o poco dominante non è il Rhodesian Ridgeback ideale. In molti paesi prima di poter utilizzare un soggetto in riproduzione è obbligatorio sostenere un test di carattere; purtroppo di tutti i test ai quali ho partecipato come spettatore, nessuno tiene conto dell’individualità di ogni razza e quindi si tende ad uniformizzare il risultato e di conseguenza a fraintendere la vera indole del cane.Comunque un cane possente e dal temperamento dominante come il Rhodesian Ridgeback ha bisogno di una buona educazione, la mano dev’essere ferma, ma gentile e molto, molto paziente. E’ inutile aspettarsi le reazioni tipiche dei cani da pastore nè tantomeno una facile sottomissione, il RR è un cane intelligente ed ingenioso, ma caparbio, ha bisogno di imparare ad imparare, risponde se capisce di esser trattato cla compagno e soltanto se la cosa ha una funzione ed una ragione a lui ben chiara: comunque non diventera mai l’obbedienza cieca ed assoluta. Si annoia facilmente e perde interesse nel lavoro a menu che sia stimolato e ricompensato veramente. L’ostacolo più grande sta proprio nelllo stimolare l’interesse nell’addestramento, quindi le lezioni dovranno essere brevi, senza ripetizioni lunghe e tediose, ma soprattutto l’insegnamento dovra esser positivo, coinvolgente, dinamico. I risultati ci possono essere: nel 1999 il Rhodesian Ridgeback Guy delle Cime Bianche, allevato in Italia e di proprieta svizzera, è stato tra i venti cani selezionati per i Campionati Svizzeri di tutte le razze per cani anticatastrofe, un risultato importante, considerando il livello di addestramento svizzero. Nonostante io sia particolarmente orgogliosa di questo risultato, onestamente penso che il tipo di vita necessario per ottenere risultati a questo livello sia poco compatibile con lo spirito e l’indole del Rhodesian Ridgeback, o per lo meno non sviluppi la sua vera potenzialità, che non sta certo nella obbedienza cieca ed assoluta, ma piuttosto in un amichevole coinvolgimento nella vita dell’amico-padrone.
Nel ring un Rhodesian Ridgeback in classe libera o campioni che non si lasci avvicinare, che indietreggi davanti al giudice o che dimostri segnali di aggressività nei rispetti del medesimo non risponde ai requisiti della razza, manca di quell’equilibrio mentale che è parte fondamentale del tipo e aggiungerei anche che manca di quel legame con il padrone che il tipo Rhodesian Ridgeback deve poter stabilire. Con i cani giovani la parte del giudice è più difficile, si può accettare una titubante inesperienza, magari anche dovuta al nervosismo di un presentatore alle prime armi, ma ci vuole sensibilita, perché a volte proprio l’approccio del giudice mette a disagio un soggetto alle prime armi, altrimenti caratterialmente valido.
Vorrei concludere con l’immagine ideale che io ho del Rhodesian Ridgeback: un cane che fisicamente non deve dare nell’occhio per nessun carattere particolarmente accentuato, ma piuttusto si fa notare per l’equilibrio delle sue forme, e che dalla sua indole deve lasciar trasparire quel profondo equilibrio e quella spontaneita che fondendosi con un fisico profondamente bilanciato, creano l’immagine naturale, atletica ed orgogliosa del Rhodesian Ridgeback.

Giovanna Bacchini Carr